venerdì, settembre 02, 2005

LE SCUOLE DI FUMETTO SERVONO


Già l’Incipit iniziale è sicuramente di parte, ma sono convinto di quanto detto, perché l’esperienza ricalca la realtà.
Parto dal presupposto che insegno alla “Scuola del fumetto” di Palermo, succursale della più che ventennale, scuola di Milano. Questo non lo dico come mio elogio, ma semplicemente perché si potrebbe definire “di parte” il mio ragionamento.
Le scuole di fumetto in Italia ce ne sono tante, e molte di queste devo dire che sono non soltanto ben dirette, ma anche ben strutturate. Bravissimi autori di fumetti che da anni lavorano e sottolineo lavorano nel mondo dei comics, utilizzano il loro tempo nelle lezioni giornaliere ad aspiranti disegnatori di fumetti.
Il lavoro di un disegnatore principalmente è quello di disegnare (semplice ma normale), se “questo” decide di utilizzare il suo tempo nell’insegnare, toglie del tempo ad una sicura retribuzione per averne però un’altra di conto. Il lavoro quindi di un disegnatore di fumetti che per qualche giorno settimanale si trasforma in insegnate della “nona arte” va retribuito, questo è normale. La Scuola quindi deve pagare legalmente l’autore per le ore svolte e per fare questo deve essere sovvenzionata. Nessuna Scuola del fumetto al momento è stata definita pubblica (a parte dei corsi che so aperti a Milano e Bologna all’Accademia delle belle arti), quindi non percepisce fondi statali o europei che gli permettono di rendere gratis le lezioni. Le Scuole di fumetto quindi sono a pagamento.
Ci si chiede qual’è quindi il prezzo di queste Scuole? Varia, in rapporto ai luoghi in cui si trovano, e alle ore di lezione che si svolgono. Nel mese di settembre la rivista “Scuola di fumetto” diretta da Laura Scarpa ne pubblicherà un’ esauriente lista.
E poi?
Domande che molti genitori chiedono…. “Se io investo del danaro su una “Scuola di Fumetto” per far diventare mio figlio un “disegnatore”, potrà lavorare nel campo? Io dico che se una persona ha forza di volontà (ma proprio tanta), impegno, amore e naturalmente qualità è normale che farà il fumettista; ma questo vale anche per chi vuole fare: l’astronauta, il chimico, l’ingegnere nucleare, il pilota d’aerei…. Tutti quei lavori cioè che partono dalla “conquista di un sogno”. Quando vedo quindi dei siti che decantano l’impossibilità di lavoro nel mondo dei comics, accusando anche che chi lavora sono sempre i soliti ed é quindi inutile fare dei corsi a pagamento, mi viene da ridere. E mi viene ancora di più da ridere quando qualcuno gli va dietro pubblicandone la notizia. Moltissimi autori di fumetti vivono di questo mestiere dopo che hanno acquisito tutte le nozioni pratiche in SERIE “Scuole del fumetto”: Luca Rossi, Alessandro Baggi, Alfio Buscaglia, Giuseppe Franzella, e tantissimi altri autori che lavorano in Disney, in Bonelli e in Francia. Certo, ci può essere chi non si può permettere di frequentare una Scuola con una tassa che è sicuramente alta. E allora con ostinazione, cerca vie alternative, chiede consigli a professionisti, ad editori nelle fiere, si mette in discussioni mandando per posta o per mail provini su progetti esistenti e non; è normale che se la passione è la stessa, quel disegnatore, “forse” più tardi di chi ha frequentato la scuola ma riuscirà nel suo intento. Io per esempio faccio parte della seconda categoria. Avrei di gran lunga preferito frequentare una Scuola del Fumetto, ma non potevo permettermelo. E’ certo che però la Scuola di Milano, mi dava preziosi consigli e tanti autori che incontravo nelle fiere mi spingevano a continuare (Palumbo, Mammucari, Di Giandomenico, Chiaverotti…)
Forse sarebbe meglio cercare professionalità e stare meno attenti ai titoli svolazzati, (anche perché alle volte possono essere falsi),è bene parlare con i Direttori delle Scuole, chiedere anche informazioni al SILF, per sapere se quella Scuola è professionale oppure no, informarsi su chi sono gli insegnati che per tre anni li seguiranno in un percorso formativo. Insomma informarsi!
Se una Scuola di Fumetto ,fa corsi gratuiti ad esempio, forse manca qualcosa che potrebbe risultare non in linea con la professionalità e la qualità dell’insegnamento del Fumetto. Nessuno ci regala niente.
La Scuola del Fumetto, La Scuola Internazionale di Comics, la Scuola di Napoli, sono tra le più serie che io conosca, e tutte queste sono a pagamento. Scuole Private si chiamano. Scuole cioè che invece di assumere persone che stanno su un’enorme lista d’attesa senza conoscerli, assumono professionisti che lavorano per loro.
L’importante è secondo me dare anche una certa professionalità sulla veridicità della qualità grafica di un’allievo. Se quell’allievo non riesce a raggiungere dei livelli professionali è bene spingerlo a dare di più e i più bravi cercare di inserirli nel mondo del lavoro. Nei vari corsi della “Scuola del fumetto” svolti in questi anni, quasi il 50% lavora professionalmente in Italia. E’ questo ci riempie d’orgoglio e ci invita a fare sempre meglio.
Anche Sergio a quanto vedo ha preso al balzo l'argomento e QUI trovate la sua opinione.

1 commento:

Unknown ha detto...

Allora, posto lo stesso commento sul blog di Claudio e su quello di Sergio, per par condicio e perchè il commento è attinente ad entrambi i post, peraltro simili. Io ho frequentato, ormai quasi 10 anni fa, un corso di sceneggiaura per fumetti presso la Scuola Internazionale di Comics a Roma. Mi costò un botto, tra la retta e il vivere per oltre 6 mesi nella capitale. Oggi forse non me lo potrei più permettere, visto che la mia situazione economica è diversa rispetto ad allora. E ringrazio ogni volta che mi accingo a scrivere qualcosa, e quindi ogni giorno, il momento in cui decisi di partire un po' all'avventura. Il mio insegnate di sceneggiatura è stato Giorgio Pedrazzi, una persona che per oltre 40 anni si è mantenuta scrivendo, senza la pretesa di diventare famoso, ma con la capacità di scrivere, senza troppe esitazioni, QUALUNQUE COSA! Ho imparato, oltre che a scrivere (cosa per la quale si deve comunque avere predisposizione), come presentarmi ad un editore, come comportarmi di fronte a chi ti vuole fregare (cosa utilissima nell'editoria italiana), quando abbandonare un progetto e quando invece rinnovarlo, e tante altre cose difficili da spiegare in poche parole. Ho cnosciuto, grazie a Giorgio ed al suo corso, un ambiente e delle persone eccezionali, dalle quali ho imparato tantissimo, soprattutto a migliorarmi senza bisogno di nessuno che mi guidi continuamente. E ho imparato a criticarmi. Forse non tutte le Scuole del Fumetto potranno dare agli allievi queste esperienze, ma val la pena di pagare per averne anche solo la possibilità.