giovedì, settembre 29, 2005

microIntervista a SERGIO ALGOZZINO







- Cosa é il fumetto per te e come ci sei arrivato?

Uno straordinario mezzo d'espressione. Che poi ci sia o no la tecnica poco importa, il fine, a volte dimenticato, è sempre e solo quello di raccontare, basta essere professionali nel farlo. Leggo e faccio fumetti da sempre, non ho scampo...

- A quale progetto/i stai lavorando?

Principalmente lavoro con la Red Whale, su Monster Allergy ed altri due o tre progetti, come colorista, illustratore o supervisore; Guillaume Bianco, disegnatore e sceneggiatore francese, mi ha affidato delle bellissime strip e una storiella grottesca: ogni due numeri pubblico una strip di Spider Gek sulle pagine dell'Uomo Ragno italiano, affiancato ai testi da Manlio Mattaliano e da Cecilia Giumento ai colori, disegno le copertine per Avatar e scrivo delle schede di approfondimento su alcuni artisti esclusi dal mio libro, Tutt'a un Tratto, sul sito di Komix.it.

-Quali storie preferisce raccontare/ disegnare?

Ormai credo di avere ben definito i miei gusti o nell'umoristico, con disegno grottesco, o nel noir/metropolitano, col disegno realistico. Poi c'è sempre un certo amore per il fantasy, ma per quello ci vuole la lineachiara...






- Quali autori italiani ammiri di più?

In generale, Andrea Pazienza, Hugo Pratt, Guido Crepax, Dino Battaglia, Sergio Toppi. Delle ultime generazioni Nicola Mari, Piero dall'Agnol, Davide Toffolo, Andrea Accardi,Alessandro Barbucci, Giuseppe Franzella, Gianni Allegra...

-Cosa pensi delle Scuole di Fumetto?

Premetto di non avere frequentato una Scuola. Penso che le scuole possano servire e non servire, ma che alla base di tutto debba starci una grandissima voglia di fare, sommata ad una certa dose di umiltà. In ogni caso, è ovvio che una scuola aiuta molto più facilmente che un percorso personale.

- Come vedi il mercato italiano oggi?

Ieri avrei risposto una cosa, oggi un altra. Dunque lo vedo un pò incostante, alla ricerca di qualcosa di non molto chiaro. L'editoria in sè non la vedo molto male, aumentano gli editori e le possibilità di lavoro, ma manca ancora una base minima di rispetto per il lavoro che fai, e per il tempo che impieghi, anche da parte di editori che potrebbero permettersi di farlo.

-Ogni autore ha un suo "sogno proibito", un desiderio, una storia da
scrivere un personaggio da creare... il tuo qual'é?

C'è Foolys, ma ci sono molte altre cose, che è meglio rimangano segrete finchè non capita un bel colpo di culo!

lunedì, settembre 26, 2005

microIntervista a GIOVANNI GUALDONI






Cosa é il fumetto per te e come ci sei arrivato?

A costo di sembrare impopolare, per me il fumetto, almeno al livello a cui sono io, è nella migliore delle ipotesi "intrattenimento". Al pari di un buon film o di un buon libro. A livelli più alti e molto rari, diventa una forma d'arte che può sposare un grande testo con una meravigliosa illustrazione. E' quello a cui ambisco di arrivare ma che so essere molto distante, sopratutto per la parte dei testi. Sono ancora un medrioche scrittore con buone idee ma con pochissima esperienza. L'esperienza arriverà con il tempo e l'esercizio. Devo solo avere pazienza e sperare che lo stress e le cattività di cui sfortunamente questo mestiere è pieno non mi portino nella tomba prima. Riguardo a come ci sono arrivato è una storia lunga una vita. Inizia alle medie. Per attaccare bottone con una ragazza che mi piaceva compro il mio primo Dylan Dog("quando la città dorme") che lei leggeva. Da li l'inizio della passione, non con la ragazza, purtroppo o per fortuna, ma con il fumetto. Inizio a comprarne molti, poi moltissimi. Divento un collezionista sfegatato. Inizio a girare fiere e mercatini comprando fumetti all'ingrosso. Oggi ne possiedo quasi 50.000 che da soli occupano un'intera stanza. Poi fondo un club di fumetti e, in seguito, una fumettoteca pubblica, all'epoca era la seconda in Italia dopo quella del Centro Andrea Pazienza. Infine mi iscrivo a una Scuola del Fumetto di Milano e conosco gli autori con cui lavoro oggi, Gabriele Clima, Stefano Turconi e Matteo Piana. Mi rendo anche conto presto di non essere troppo bravo a disegnare e di fare molta fatica. Troppa fatica. Così decido di fare come quasi tutti i disegnatori di fumetti mancati: faccio lo sceneggiatore. La prima esperienza con Armadel, un fumetto multimediale pubblicato in internet sul sito del corriere della sera. Poi intravedendo la strada della pubblicazione all'estero, scrivo Akameshi e l'Anello dei 7 Mondi. Seguono a breve Starlight, Fantaghenna, Teknogeo e ora Wondercity.


- A quale progetti stai lavorando?

A molti. A troppi. Principalmente sono al lavoro su Wondercity, con il soggetto del sesto e la sceneggiatura del sette. Ho quasi terminato la supervisione del libro di omaggi di Wondercity che daremo alle stampe a inizio ottobre. Stò terminando la sceneggiatura del terzo episodio dell'Anello dei 7 Mondi e stò scrivendo 2 nuove serie per l'italia apposta per la Free Books. La prima si intitola "Dr Voodoo" ed è disegnata e colorata da Luigi Cavenago. La seconda è "Necrowest" per i disegni e colori Paolo Pantalena. Infine stò sviluppando con altri 2 sceneggiatori e con la supervisione artistica di David Messina, un progetto di serie internazionale dal titolo "Mannari". Devo scrivere, appena possibile, il terzo di Akameshi, il secondo di Fantaghenna e il seguito di Starlight.






-Quali storie preferisce raccontare?

La fantascienza, il fantasy, l'horror. In generale tutto ciò che è collegato con il fantastico e con l'immaginazione. Come detto considero il fumetto un intrattenimento e una fuga dalla realtà. Se si deve fuggire da qualcosa reputo sia meglio farlo per viaggiare in mondi lontani, avvincenti e intriganti.

- Quali autori italiani ammiri di più?

Quasi tutto. Per lo più quelli che lavorano fuori dagli schemi imposti dalle grande case editrice. In pratica ammiro tutti i disegnatori disoccupati d'italia. Sono quelli che più di ogni altro hanno avuto l'occasione di mantenersi giovani di testa e di stile, sperimentando e mettendosi continuamente in gioco.

- Cosa pensi delle Scuole di Fumetto?

Ammiro il concetto di scuola ma disapprovo ciò che molte scuole sono diventate in queste anni, ovvero una fabbrica di disoccupati e, al tempo stesso, un rifugio per molti autori dallo stile troppo vecchio per poter pubblicare ma che sono così incoscenti da voler insegnare il loro stile a nuovi autori.

- Come vedi il mercato italiano oggi?

Lo vedo per come è. Disastrato. Un duopolio Bonelli-Disney che da una parte permette a 500 autori di vivere del proprio lavoro e dall'altra impedisce qualunque sperimentazione e innovazione che è l'unico modo per sperare di risvegliare l'interessa attorno a questo nostro mestiere. Il tutto sullo sfondo di dati di vendita che continuano a calare e di piccole ma costanti ridimensionamenti nel numero di testate che mettono per strada o costringono a lavorare all'estero un numero sempre crescente di autori.

- Ogni autore ha un suo "sogno proibito", un desiderio, una storia da
scrivere un personaggio da creare... il tuo qual'é?

Ho un sogno molto banale ma che vedo ogni giorno più distate. Riuscire a scrivere liberamente e in pace, cosa che oggi faccio nei ritagli di tempo, riuscendo a delegare ad altri i compiti più ingrati e pesanti di questo mestiere: le pubbliche relazioni, la promozione, il cordinamento e la supervisione. Di sogni di storie da scrivere ne ho molte, tante quanto i disegnatori che ammiro e la cui arte mi ispira ogni volta una storia. Storie di cui purtroppo c'è sempre meno spazio qui in italia ma che, a mio avviso, c'è sempre più bisogno per evadere dai guai di ogni giorno.

domenica, settembre 25, 2005

MICROINTERVISTE

Avere Comicuscome Server mi mette una certa responsabilità addosso. Così ho deciso che oltre a scrivere i miei pensieri e le mie manie (oltre a postare i miei lavori), farò delle microinterviste ad alcuni colleghi/ amici del mondo dei "Comics".
Nulla di nuovo si intende, semplici domande tutte uguali per tutti quanti,e ognuno dice quello che più gli sembra giusto. La scelta di fare le stesse domande é semplice. mi sono trovato spesso a riflettere su alcuni punti relativi alla "definizione di fumetto" o sull'editoria fumettistica dove credevo di pensarla esattamente come tutti gli altri. Con mio stupore quello che credevo il pensiero universale di un fumettista si é rivelato un semplice pensiero personale. Ovviamente, risponderebbe chiunque.... a questo punto infatti proprio perché mi piace entrare dentro la logica degli argomenti e capire fino a quante varianti di un'unico domanda possono coeistere nelle risposte di vari professionisti, ecco nate le MicroInterviste. Domani posterò la prima...

giovedì, settembre 22, 2005

TORNA L'ISOLA DEI FAMOSI




Chi mi conosce sa quanto mi piacciono l'isola dei famosi e Grande Fratello. Intendiamoci sono dei programmi che fanno cagare i polli, ma mi fà impazzire l'idea di vedere dei dementi che si chiamano VIP trovarsi a fare delle cose soltanto perché sperano di tornare sulla cresta dell'onda! La maggior parte di questi "VIP" infatti non vede la lucina rossa delle telecamere (da protagonisti) da parecchi tempo e adesso sperano di sfondare il video, raccogliendo telline, patendo la fame, mangiando riso crudo, dormendo sulla sabbia, cagando tra i cespugli e sminchiandosi le gambe nelle mangrovie. Diciamo la verità... E' una Meraviglia! Poi, giuro, ci ho provato a non vederlo. Ieri sera ho visto Dottor House, che era anche l'ultima puntata, ma oggi mi sono rifatto e su Sky ho rivisto la puntata di ieri sera! E' più forte di me! L'isola mi diverte troppo. E' un'elogia alla stupidità e io lo adoro.
Ma poi vogliamo parlare dei protagonisti? Soltanto Albano, Daniele, e Turchi fanno tutto il programma.
Una domanda mi si pone: Ma visto che sull'isola tutti i protagonisti sono "quasi" sconosciuti o dimenticati, fanno parte del "milione" che hanno trovato posto di lavoro grazie a berlusconi?

E' "FUMETTISTICO".... MEGLIO!

Un'amica ieri sera mi ha portato una pagina della rivista TV FILM. Nella pagina cé una lettera di risposta di Michela Medda, in relazione ad un aggettivo utilizzato da un certo signor Ricci per criticare "la guerra dei Mondi" di Spielberg. L'aggettivo é "Fumettistico"! Cito testualmente "Il Signor Ricci, scrive di essere uscito incavolato nel vedere tanto lavoro e tanto talento sprecato per una storia buona per i fumetti" poi si chiede anche come mai i due registi (Scott-Spielberg) "puntino sull'appeal di un fantasmagorico fumettistico infantile anziché su un cinema adulto".
Michele Medda ha risposta DA SIGNORE ad un'osservazione degna di un'incompetente frustrato dalle sue minoranze intelletuali.
Cito la risposta di Michele Medda: " Ebbene: la mia professione, da quasi vent'anni é scrivere fumetti. E mi sforzo di farlo bene. Non so quale sia il lavoro del signor Ricci. Ma mi chiedo come si sentirebbe se il suo lavoro fosse usato come pietra di paragone per definire un'opera scadente o di infima qualità. Non credo di aver bisogno di scomodare Pratt o Quino per affermare che esistono capolavori del fumetto che non hanno niente da Invidiare ai capolavori del cinema, e che il fumetto non merita di essere usato come sinonimo di robaccia dozzinale (ammesso e non concesso che Spielberg sia dozzinale, cosa di cui non sono affatto convinto, e tra l'altro é tratto da un romanzo). Fa cascare le braccia a terra che nel 2005 ci sia ancora gente che distingue tra media alti e media "plebei" e che usa questa distinzione come parametro estetico".
Un SIGNORE! Michele Medda ha detto con un'eleganza straordinaria quello che tutti gli avrebbero invece urlato con gli occhi colmi di sangue, come demoni inferociti. A questo punto é fatta no?! Il Signor Ricci legge la risposta del "nostro" Medda... e chiede scusa, Ma neanche per il "cantaro"! Manda un'altra mail dove non solo fa capire ancora di più la sua totale ignoranza nel campo fumettistico ma si arroga il diritto di dare delle "giustificazioni" sull'esistenza della distinzione tra arte minore (fumetto) e arte maggiore (cinema). Cito un pezzo che fa rabbrividire: " ... riferito alla guerra dei Mondi- non intendevo brutto, l'ignobile, ma semplicemente un "genere". Minore? A mio parere si. Se io dico che un quadro ha il difetto di essere "solo" dimostrativo, offendo chi dipinge Manifesti? e' una questione oggettiva di scala dei valori. C'é chi dipinge bellissimi manifesti, ma ci sono pure il Veronese, Caravaggio... Ma il signor Medda rifiuta questa scala e sbuffa. Per lui non c'é differenza tra Conrad e Pratt...."
Non soltanto per Michela Medda non cé differenza per Pratt e Conrad,Signor Ricci, come non cé differenza tra Mattotti e Michelangelo. Entrambi geni di una narrazione differente. Le emozioni governano il nostro gusto sull'estetica e quest'ultima si crea dei livelli personali, ma assolutamente oggettivi. Io per esempio non amo la Body Art (movimento artistico degli anni 60) ma riconosco che é arte. Come faccio a dirlo.... semplice mi informo, la studio, cerco di capirla...! Il Signor Ricci credo che debba leggere qualche fumetto in più oltra a (da lui citato) Raymond, linus e il Mago; ottimi fumetti e straordinario autore ma una piccola porzione di una "torta enorme" che non ha ancora "assaggiato" E' come se io dicessi conosco l'arte perché ho letto di Picasso, di Magritte e di Dalì..... e gli altri???
Mah! Eco ma che lo hai scritto a fare Apocalittici e integrati! Mah!

martedì, settembre 20, 2005

PENSIERI

Questo lavoro é proprio strano! Ti capita di stare giornate a girarti e rigirarti su uno stupido particolare e poi magari la soluzione finale é la più semplice. Capita anche che magari la giornata fuori é troppo bella per essere buttata e ti rodi il fegato perché il tuo posto é stare seduto sul tavolo da disegno. poi magari riesci a tirar fuori qualcosa che definisci "decente" (mai contenti) e allora quella giornata per metà ti lascia appagato. Qualche pausa ogni tanto al computer però serve... magari ti rilassi tra un sito e l'altro tra un blog di un'amico e l'altro. Leggi i suoi pensieri, in alcuni ti ci rivedi pure e sorridi al pensiero che non sei solo... poi scarichi qualche immagine che magari non utilizzerai mai, ma avercela ti fa star meglio.... può servire ti dici! lo sai che menti!
Oggi non so perché ma i ricordi sembrano avercela con me e cominciano a scalciarsi tra di loro senza pensare che stanno utilizzando il mio cervello come porta da Hockey.
Cerco di fare da arbitro, ma vanno per i fatti loro. Allora spengo un pò il tutto.
Buio!

venerdì, settembre 16, 2005

BASTA POCO CHE Cé VO'?





Sono socio AMREF da quasi due anni e cerco di fare la mia p arte quando posso!
Mi é stato segnalato questo evento e lo posto!
"vi scrivo per segnalarvi che un bellissimo film approderà stasera in televisione: alle 22.00 National Geographic Channel propone in esclusiva Pinocchio Nero, il film–documentario diretto da Angelo Loy che racconta la genesi dell’omonimo spettacolo teatrale portato in scena da Marco Baliani e da un gruppo di ex ragazzi di strada di Nairobi.
Soltanto tre anni fa venti ragazzi abbandonati nelle baraccopoli di Nairobi, tra fame, droga e violenza, si raccoglievano attorno a Marco Baliani nel centro di AMREF: l’idea era di sperimentare il teatro come riabilitazione. Oggi questa avventura si è trasformata in una meravigliosa realtà che ha superato tutte le aspettative. La tournee italiana dello spettacolo teatrale Pinocchio Nero ha portato i venti ragazzi sulle scene del nostro paese, applauditi da 25.000 spettatori in sedici repliche.
Senza fare ricorso a interviste o ricostruzioni, ma semplicemente lasciando parlare le immagini e le situazioni, il film racconta l’esperienza vissuta da ciascun protagonista di questa straordinaria vicenda.
Prodotto da Indigo Film e AMREF per National Geographic Channel e il sostegno del programma MEDIA della Comunità Europea, Pinocchio Nero è stato presentato al pubblico internazionale in anteprima al Festival di Locarno (3-13 agosto 2005), nella sezione Human Rights. Un riconoscimento importante per tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione di un progetto che va oltre il semplice intrattenimento e pone l’attenzione sulla realtà sociale dell’Africa di oggi".

Vi invito ad immergervi nella storia di Pinocchio Nero....

martedì, settembre 13, 2005

QUANDO C' E' UN PROBLEMA.....



Credo sia importante leggere la bellissima intervista a Gianfranco Goria su COMICUS a cura di Stefano Perullo. Si parla di editori Italiani, del rapporto con gli autori, e della notevole difficoltà che quest'ultimi stanno vivendo in un paese colmo di approfittamenti , sprontatezza e arroganza. Molti editori screditano questa tesi ritenendo invece perfetto lo stato di salute del fumetto in italia se così fosse però Goria non direbbe (cito testualmente) "....Che questo settore fosse totalmente deregolamentato e gli autori fossero soggetti a prevaricazioni d'ogni sorta è ampiamente dimostrato anche dalla quantità di vertenze che il SILF si è trovato ad affrontare immediatamente, non appena costituito " Si parla degli incontri con Conferrati (e non soltanto) per riuscire a dare una validità concreta a questo mestiere!Si parla dell'inadeguatezza dei contratti di lavoro (quando questi ci sono) ), e dell'importantissima firma del decreto ministeriale del 15 Marzo 2005. Ne consiglio l'attenta lettura!

sabato, settembre 10, 2005

Il Wrestling (2)




Il Wrestling è divertente! E' anche “liberatorio” come dice il telecronista Stefano Benzi. E’ molto bravo quel tipo, molto più di quelli di Italia uno, eccessivamente bordellosi per i miei gusti e mettono il Wrestling troppo sul ridicolo. E’ uno spettacolo, certo! Tutto quello che succede è complotto di fior fiori di sceneggiatori che dietro un Brain-Storming costruiscono a tavolino una faida e un’alleanza, piuttosto che un’altra. Ma il Wrestling è fatto da persone che si allenano ore e ore al giorno, col rischio di spaccarsi l’osso del collo o della gamba per una caduta fatta male. Il Wrestling che si vede oggi in tv (italia 1) é Smackdown una delle tante federazioni che esistono in America. Quella che invece ricordiamo tutti con la telecronaca di Dan Peterson era la WWF (World Wrestling Federation). Voglio ricordare alcuni campioni di coppia che mi hanno fatto divertire come un matto. In assoluto i bushwackers (postati sopra), “bellissimi” cugini Luke e Butch, sono stati campioni tante volte nella NWA ma hanno raggiunto il successo nel 1993 in WWF quando hanno sconfitto i Beverly Brothers conquistando il titolo e diventando campioni di coppia. Per un periodo hanno anche avuto un “menager” Jugin. Un ragazzetto brufoloso con occhiali rotti e rattoppati con dello scotch e un calzino sul taschino della giacca storta e sporca naturalmente… insomma un personaggio meraviglioso.
Ma come non parlare di un gruppo che ha spaccato nel cuore dei fan: I Legion Of Doom. Ricordo che mi sono fatto mandare da una parente che viveva in America alcuni poster della WWF tra questi anche quello dei L.O.D. Sono stati campioni di coppia in tante federazioni, ma si fono fatti conoscere nel 1990 quando hanno sconfitto i Natural Disasters (Terremoto e Tifone) diventando nuovi campioni…. Ahhhh che bei tempi!!!! Tantissime altre coppie sono state veramente forti nel Wrestling americano del passato: Hart Foundation, con Breat Hart che lasciò Jim “The Anviol” Neidhart, percorrendo la strada di solista fino a diventare Campione del Mondo. The Rockers, il primo team ad usare le acrobazie in WWF, con Shawn Michaels che ha lottato con Hulk Hogan nell’ulttimo Summerslam, e Marty Janetty. Ricordo quando si sono divisi che tutto il pubblico li pregava per restare assieme. C’erano bambini che piangevano, ragazzine che gridavano… bellissimo!

venerdì, settembre 09, 2005

WRESTLING (1)



ieri sera ho visto su Sport Italia una bellissima intervista a Rey Misterio. E' un grande nei suoi 162 centimetri é veramente un grande. E' uno di quelli che per anni ha lottato nella Lucha Libre sorprendendo gli spettatori con incredibili voli e temerarie acrobazie.
Seguo il Wrestling da quando avevo 10 anni, da quando cioé a commentarlo c'era Marina Massironi (quella di Aldo, Giovanni e Giacomo). Poi arrivò Dan Peterson con i suoi commenti alle 16,30 su Telepiù2 che presentava gli incontri con il mitico Hulk Hogan, The Ultimate Warrior, Jake "The snake" robert's e mille altri. Alle volte alcuni speciali venivano fatti su Italia 1 come ad esempio l'incontro tra Hulk Hogan contro Ultimate Warrior per la conquista del titolo mondiale e intercontinentale assieme. Vinse il guerriero dipinto quella volta, era il suo momento, poi ha lasciato e adesso ha aperto una palestra nella sua città in America. Hogan invece é tornato alla ribalta adesso a Smackdown, che meraviglia; con i suoi 60 anni ha un fisico ancora da invidia e riesce tuttavia ad infiammare il pubblico come ha sempre fatto in tutto il mondo, dal giappone in America. Per me però, in assoluto il mio preferito resta Undertaker. Il personaggio più visionario che sia mai stato creato in anni e anni di Wrestling. Certo cé stato Sting I Demolition ma nessuno é rimasto nel tempo come Undertaker .

giovedì, settembre 08, 2005

TUTTI I NODI VENGONO AL PETTINE

Ieri notte, cercando sulla rete, mi sono imbattutto in un Forum e leggendo leggendo, mi sono accorto che parlavano di me! Certo non direttamente, ma c'era un mio post per intero e poi chi ne parlava mi conosce. Il Forum é QUESTO!Alla discussione ho naturalmente risposto e il chiarimento é arrivato! Ma in parte! alcuni punti restano ancora poco chiari e spero di chiarli presto di persona, per esempio: quando si usa un post altrui come Topic, e diventa scopo non soltanto di discussione sul tema, ma sopratutto serve per parlare o sparlare di quella persona.... é corretto?.Intanto vi lascio alla lettura (che vi consiglio vivamente), e a voi il giudizio finale!

mercoledì, settembre 07, 2005

CARTONI SU MTV


Ieri sera ci ho provato! Mi sono messo sulla mia poltroncina e ho messo su MTV dove tutti proclamavano "bellissimi cartoni giapponesi" in lingua originale. Parto dal presupposto che io ODIO il genere Manga e tutte le sue altalenanti varianti. Non mi piacciono, li trovo brutti sia tecnicamente che qualitativamente. le storie reggono su argomenti vermente stupidi e cosa più importante distruggono la "logica sessuale" del fruitore.....
Ma mi sono detto, qualche Manga é ben fatto, alcuni sono anche di piacevole fruizione (lettura o visione), proviamoci va! Dopo mezz'ora volevo impiccarmi. Non ho visto altro che ragazzotti stupidi che arrossiscono alle minigonne delle ragazzine, argomenti mielosi che mi hanno quasi portato al diabete, ritmi lunghi, lenti e pesanti. Tutti i personaggi avevano la stessa tipologia grafica, per la maggiore differivano dai capelli (meno corti, colore diverso, etc.). Se in alcuni passaggi la sceneggiatura era molto interessante e i fondali straordinariamente belli, di contro la storia era banalmente strutturata . Di fondo (e si vedeva) non c'era nulla di concreto. Certo in alcuni magari,si intravedevano segni di tradizione orientale (a me sconosciuta) ma posta in un modo talmente commerciale da far rabbrividire i "Saggi". L'unico Anime che mi ha particolarmente colpito (ma non più di tanto) é stato Technolyze. Interessante la narrazione (anche se troppo lenta), congrua alla storia stessa. Affascinanti inquadrature e begli scorci di un Giappone post futuristico. Ma anche questo dopo poco mi ha fatto "calare la palpebra"

lunedì, settembre 05, 2005

UNA NE PENSA E UN MILIARDO NE FA'




Sono stato oggi pomeriggio a casa del mio amicone Sergio, poi in macchina ho concluso: Sergio é un Genio!
E' un bravissimo disegnatore, un portento nel colore e oggi mi ha inondato di meravigliose nozioni tecniche sul photoshop, é un maestro con Internet e tutto quello che é grafico e multimediale..... SCRIVE! Ha da poco pubblicato un bellissimo libro (che sto per finire di leggere) che si é aggiudicato un ottima posizione al Premio "Franco Fossati" sopra alcuni grandi nomi del mondo dei comics. Tutt'a un Tratto si chiama.... e lo consiglio sopratutto a chi studia l'arte a 360°. SUONA E CANTA! Fa parte de "I Giullari di Corte" ha già fatto due album e io so a memoria tutte le sue canzoni (Cosa cééééééé! Cosa céééééééé! confusioneeeee....). Insomma un grande! se passate dalla rete andatelo a trovare,http://www.foolys.splinder.com !

Qui

OMAGGIO A WONDER CITY (2)



Ed ecco l'omaggio alla mitica serie che presto uscirà colorata da Romina Denti su supervisione di Tenderini.
L'idea che avevo era proprio questa. Un colore netto e molto forte dove l'unica fonte di luce era la vetrata.
Naturalmente aspetto commenti per un giudizio sul lavoro finito!

LA FEBBRE AUMENTA


Il blog sta diventando una "bella mania" molte discussioni sono su questa nuova e costruttiva idea interattiva.
Tra gli amici fumettari che hanno deciso di cavalcare questa stessa passione trovo Manlio Mattaliano
http://ilmattapensiero.blogspot.com/ pazzo scrittore che scrive sceneggiature da quando ancora io prendevo il latte nel biberon (no! non é vecchio é soltanto nato per scrivere!) Avalonia é una sua creazione, anche se altre sono in cantiere, alcune anticipazioni le ho viste sul suo blog...
l'altro é Marco Failla un disegnatore straordinario! trai i più poliedrici autori di fumetti che esista sul mercato. E poi fà una pasta al forno degna di chiamarsi "failla pasta".questo é il suo indirizzo http://www.zainoblog.splinder.com/

venerdì, settembre 02, 2005

LE SCUOLE DI FUMETTO SERVONO


Già l’Incipit iniziale è sicuramente di parte, ma sono convinto di quanto detto, perché l’esperienza ricalca la realtà.
Parto dal presupposto che insegno alla “Scuola del fumetto” di Palermo, succursale della più che ventennale, scuola di Milano. Questo non lo dico come mio elogio, ma semplicemente perché si potrebbe definire “di parte” il mio ragionamento.
Le scuole di fumetto in Italia ce ne sono tante, e molte di queste devo dire che sono non soltanto ben dirette, ma anche ben strutturate. Bravissimi autori di fumetti che da anni lavorano e sottolineo lavorano nel mondo dei comics, utilizzano il loro tempo nelle lezioni giornaliere ad aspiranti disegnatori di fumetti.
Il lavoro di un disegnatore principalmente è quello di disegnare (semplice ma normale), se “questo” decide di utilizzare il suo tempo nell’insegnare, toglie del tempo ad una sicura retribuzione per averne però un’altra di conto. Il lavoro quindi di un disegnatore di fumetti che per qualche giorno settimanale si trasforma in insegnate della “nona arte” va retribuito, questo è normale. La Scuola quindi deve pagare legalmente l’autore per le ore svolte e per fare questo deve essere sovvenzionata. Nessuna Scuola del fumetto al momento è stata definita pubblica (a parte dei corsi che so aperti a Milano e Bologna all’Accademia delle belle arti), quindi non percepisce fondi statali o europei che gli permettono di rendere gratis le lezioni. Le Scuole di fumetto quindi sono a pagamento.
Ci si chiede qual’è quindi il prezzo di queste Scuole? Varia, in rapporto ai luoghi in cui si trovano, e alle ore di lezione che si svolgono. Nel mese di settembre la rivista “Scuola di fumetto” diretta da Laura Scarpa ne pubblicherà un’ esauriente lista.
E poi?
Domande che molti genitori chiedono…. “Se io investo del danaro su una “Scuola di Fumetto” per far diventare mio figlio un “disegnatore”, potrà lavorare nel campo? Io dico che se una persona ha forza di volontà (ma proprio tanta), impegno, amore e naturalmente qualità è normale che farà il fumettista; ma questo vale anche per chi vuole fare: l’astronauta, il chimico, l’ingegnere nucleare, il pilota d’aerei…. Tutti quei lavori cioè che partono dalla “conquista di un sogno”. Quando vedo quindi dei siti che decantano l’impossibilità di lavoro nel mondo dei comics, accusando anche che chi lavora sono sempre i soliti ed é quindi inutile fare dei corsi a pagamento, mi viene da ridere. E mi viene ancora di più da ridere quando qualcuno gli va dietro pubblicandone la notizia. Moltissimi autori di fumetti vivono di questo mestiere dopo che hanno acquisito tutte le nozioni pratiche in SERIE “Scuole del fumetto”: Luca Rossi, Alessandro Baggi, Alfio Buscaglia, Giuseppe Franzella, e tantissimi altri autori che lavorano in Disney, in Bonelli e in Francia. Certo, ci può essere chi non si può permettere di frequentare una Scuola con una tassa che è sicuramente alta. E allora con ostinazione, cerca vie alternative, chiede consigli a professionisti, ad editori nelle fiere, si mette in discussioni mandando per posta o per mail provini su progetti esistenti e non; è normale che se la passione è la stessa, quel disegnatore, “forse” più tardi di chi ha frequentato la scuola ma riuscirà nel suo intento. Io per esempio faccio parte della seconda categoria. Avrei di gran lunga preferito frequentare una Scuola del Fumetto, ma non potevo permettermelo. E’ certo che però la Scuola di Milano, mi dava preziosi consigli e tanti autori che incontravo nelle fiere mi spingevano a continuare (Palumbo, Mammucari, Di Giandomenico, Chiaverotti…)
Forse sarebbe meglio cercare professionalità e stare meno attenti ai titoli svolazzati, (anche perché alle volte possono essere falsi),è bene parlare con i Direttori delle Scuole, chiedere anche informazioni al SILF, per sapere se quella Scuola è professionale oppure no, informarsi su chi sono gli insegnati che per tre anni li seguiranno in un percorso formativo. Insomma informarsi!
Se una Scuola di Fumetto ,fa corsi gratuiti ad esempio, forse manca qualcosa che potrebbe risultare non in linea con la professionalità e la qualità dell’insegnamento del Fumetto. Nessuno ci regala niente.
La Scuola del Fumetto, La Scuola Internazionale di Comics, la Scuola di Napoli, sono tra le più serie che io conosca, e tutte queste sono a pagamento. Scuole Private si chiamano. Scuole cioè che invece di assumere persone che stanno su un’enorme lista d’attesa senza conoscerli, assumono professionisti che lavorano per loro.
L’importante è secondo me dare anche una certa professionalità sulla veridicità della qualità grafica di un’allievo. Se quell’allievo non riesce a raggiungere dei livelli professionali è bene spingerlo a dare di più e i più bravi cercare di inserirli nel mondo del lavoro. Nei vari corsi della “Scuola del fumetto” svolti in questi anni, quasi il 50% lavora professionalmente in Italia. E’ questo ci riempie d’orgoglio e ci invita a fare sempre meglio.
Anche Sergio a quanto vedo ha preso al balzo l'argomento e QUI trovate la sua opinione.

AVATAR SU UBC


Ad un anno esatto dalla saga di Avalonia, esce per LuccaComics una nuova serie edita sempre da Cronaca di Topolinia.
Questa volta si tratta di un Noir, ne ho accennato su post precedenti ma adesso siamo su UBC. Tutte le informazioni sono visibili su http://www.ubcfumetti.com/preview/0509r_a.htm. Posto la Copertina del numero uno disegnata dal mio amicone Sergio Algozzino! Copertine SUPER! aspetto commenti in merito e intanto incrociamo le dita.....

giovedì, settembre 01, 2005

L' ULTIMO DYLAN DOG


Ho letto l’ ultimo DD. E' mi é piaciuto molto. Ricco di suggestioni e intriganti passaggi temporali, con i flash back e i flash forward ben distribuiti e intrecciati egreggiamente.
Mi chiedevo delle cose:
Il personaggio in fin di vita, quello che poi alla fine "muore" é... "l'autore" .... il narratore, colui cioé che fa vivere o rivivere storie a personaggi di fantasia....; quindi é...la morte della Barbato (autrice del numero) in senso letterario si intende (gesti scaramantici che accompagnano il tutto).
Anche perché nella stanza con gli specchi la figura che fa da guida a Dylan,Groucho, e Bloch é Medusa e ricordo un suo autoritratto su “Scuola di fumetto” dove si era disegnata con i serpenti in testa.
Poi c'é la donna che arriva nella sala d'attesa.... quello é il "lettore" , che da anni non leggeva le sue storie e si presenta dinnanzi all' autore soltanto adesso che sta per perderlo. Infine abbiamo Xabaras e il Medico. Il primo può salvarla.... può dargli un'esistenza nuova un SI per renderla viva.... e questo non può che essere Sclavi che tornato alle redini della supervisione, é colui che può sceglierne le redini della sorte. Il medico invece é il mediatore, il padre che da conforto, con autorità magari, ma senza darsi per vinto... e non può che essere Marcheselli..... Non resta che la sala degli specchi dove tutto può diventare diverso. ogni persona diventare qualcun'altro.... e quindi quello che ho teorizzato ora diventa nullo.
L’ho chiesto a Paola che mi ha risposto in sintesi: “In questo albo la verità è negli occhi di chi lo legge”.
Io lo consiglio a chi non l’ha letto, e come omaggio faccio un piccolo Dylan a matita!