giovedì, giugno 09, 2011

VOTO ALL'ESTERO


Un paio di giorni fa mi vedo con amico anche lui italiano espatriato che, al contrario di me, è iscritto all'AIRE (Anagrafe degli Italiani all'estero). Mi dice che ha votato già da qualche giorno per i 4 quesiti referendari. Mi racconta che per l'iscrizione all'AIRE ci sono due possibilità:
-la prima è prendendo appuntamento on-line al Consolato. La procedura per prendere appuntamento è allucinante: ti si apre una pagina con una serie di pallini rossi che a mezzanotte esatta diventano verdi e quindi disponibili per segnarsi e prendere appuntamento, il problema è che ridiventano rossi nel giro di pochissimi minuti (alle volte pochi secondi).
-la seconda procedura è per posta, ma ci vogliono almeno 6 mesi prima che venga presa in considerazione la tua pratica perché, dicono, hanno tanto lavoro da fare.
Alcuni di voi probabilmente si chiederanno, "ma non è più facile andare direttamente al Consolato?" In teoria si, in pratica no. Perché se non hai un appuntamento non puoi entrare e questo ti riporta al punto numero 1.
Un altro amico ha perso giornate intere di lavoro per cercare di registrare la figlia all'AIRE dandole così la possibilità di usufruire della cittadinanza italiana. Il percorso procedurale per raggiungere l'obiettivo era simile a quello di Asterix nel celebre racconto del lasciapassare A38. Ovviamente ha lasciato perdere.
Insomma quando cerchi di entrare in contatto con la burocrazia italiana ti ricordi del perché hai deciso di fare la valigia e andartene. Tutto cambia quando parlo con amici francesi o tedeschi dei loro consolati o dei loro Istituti di Cultura all'estero. Tutto è computerizzato, non c'è bisogno di prendere appuntamento on-line, si può attendere in una sala d'attesa con un numerino e quando è il tuo turno ti chiamano. Le procedure sono rapide e tutto funziona bene. E io annuisco e dentro di me vorrei esplodere per la rabbia e la vergogna.
Ma torniamo al voto dei Referendum
Ora cosa è successo.
Chi è riuscito ad iscriversi e a votare per il Referendum si è ritrovato a dare un giudizio su un quesito che in un secondo momento è stato cambiato. Di logica quindi, il voto degli italiani all'estero potrebbe essere annullato a meno che il Consolato non ristampi nuove schede e richiami gli elettori a votare su quel quesito. Purtroppo non solo il Consolato non risponde, ma per quei pochi che sono riusciti ad entrare per chiedere ragioni, hanno avuto per risposta che dallo Stato Italiano in merito alla possibilità di una seconda votazione non ci sono disposizioni. Tutto è confuso, poco chiaro, offuscato, losco.
Forse questa ennesima farsa del governo sarà utilizzata a favore del Referendum, abbassando in quorum e raggiungendo l'obiettivo referendario, forse non verrà tenuto in considerazione, in ogni caso, anche da qui, la meschinità istituzionale di questo governo ci colpisce e logora quel poco di patriottismo che riusciamo a sfogare ormai soltanto nelle partite della Nazionale.

1 commento:

Fra' ha detto...

che ennesima vergogna -.-