sabato, luglio 19, 2008

LETTERA A PAOLO


Caro Paolo, oggi è u giorno brutto da ricordare per noi.
Oggi, si ricorda la tua memoria.
Da quando in via D'Amelio del 1992, un auto verde imbottita di tritolo mise la parola fine alla tua lotta contro cosa nostra, la gente ti ricorda.
Mi piacerebbe dirti che tante cose sono cambiate, che chi ti ha tolto la vita ha pagato. Mi piacerebbe dirti che i colpevoli politici della tua morte adesso si troviano in galera. Mi piacerebbe dirti che tua sorella Rita è presidente della regione Sicilia e che sta dando il massimo per risollevare questa terra dal torpore in cui si trova da troppi decenni.
Purtroppo non posso dirtelo, perchè nulla di tutto ciò è accaduto.
Rita è stata sconfitta da una persona che è stata condannata per associazione a quel mostro che tu stesso cercavi di sconfiggere e che poi ti ha ucciso.
I rappresentanti politici sono anora lì, seduti nella loro poltrona amaranto a confabulare con tipi loschi che oggi siedono al governo.
i colpevoli poi del tuo omicidio...quelli ancora sono liberi e sono gli stessi che adesso ricoprono alte cariche sociali e politiche.
Sai Paolo, io sono convinto che dopo la tua morte una grande porzione di gente si è svegliata, ha aperto gli occhi, ha urlato e sta cercando di cambiare la realtà.
Ma la strada è ancora lunga e so che quando tu guardi giù verso di noi e ci guardi, sorridi, ti accendi una sigaretta e dici tra te e te:
"i sicilani ...chi strana razza."


Ciao Paolo

Ci manchi

1 commento:

Maurizio ha detto...

Grande post.
Non so cos'altro dire...