L'estate scorsa ero al mare in posto incantevole come Marettimo.
Avevo comprato un pacco di Giornali, perché tanto in quel posto c'è poco da fare se non riposare, leggere e nuotare.
Bene, ricordo limpidamente un trafiletto piccolissimo sul Fatto Quotidiano che annunciava l'espansione della quota di percentuale da parte di Gheddafi all'interno dell'Unicredit.
Rimasi sconvolto. Il dittatore Libico aveva raggiunto una percentuale maggioritaria all'interno della Banca più importante d' Italia. Il 7%.
Di lì a poco Profumo venne silurato dalla presidenza del gruppo Unicredit e tutto si spense come spesso accade in Italia in una notizia da trafiletto.
A me invece l'idea che Gheddafi avesse un forte penso all'interno della prima Banca Italiana mi ronzava in testa come una zanzara in piena notte d'Agosto. Poi il pungiglione ha forato la pelle, i muscoli ed è arrivato alle ossa. E se Gheddafi cadesse? La banca subirebbe un danno terribile. E L'Eni che da anni estrae e importa in Italia petrolio per l'energia? E gli sbarchi delle "carrette" del mare? probabilmente, anzi sicuramente aumenterebbero.
E' stato un pensiero talmente gelido che per un attimo ho sperato che il dittatore Gheddafi restasse al suo posto. Lì seduto a fottere e a fotterci.
Per fortuna quel pensiero è rimasto nella mia testa per pochi secondi, però sono certo che sarà stato il pensiero di tanti. Di quelli che pensano "all'uovo oggi e non alla gallina domani". Di quelli che preferiscono "100 giorni da pecoroni piuttosto che uno da leoni", quelli che "tanto non cambia nulla quindi è inutile perché sono tutti uguali".
Oggi ripenso a quel trafiletto sul Fatto, vedo le foto di rivolta in Libia e spero tanto che quei ragazzi che in piazza stanno lottando per dare un cambio Democratico al loro paese RESISTANO, tanto quanto i nostri nonni resistettero contro il Fascismo e contro il Nazismo.
mercoledì, febbraio 23, 2011
lunedì, febbraio 21, 2011
ESISTE UN ALTRO COL TUO NOME?
Il fatto è che basta chiedere. Alzare quella maledetta cornetta e chiedere. Domandare, cercare, informarsi, trovare le fonti, mettere insieme gli elementi e poi fare un pezzo giornalistico.
Un giornalista ma un giornalista VERO dovrebbe farlo.
Ora, ragioniamo sul fatto.
Esiste un'inchiesta.
Su questa, escono fuori molti nomi in una lista di affittuari degli immobili del Pio Albergo Trivulzio che a quanto sembra utilizzassero gli immobili a prezzi al di sotto della media. In questa lista che trovate su Repubblica, ci sono centinaia e centinaia di nomi con a lato i prezzi degli affitti e l'indirizzo dell'appartamento.
-E' giusto pubblicare quest'elenco? A mio modesto parere, se non è segretato ed è di interesse pubblico, si vanno pubblicate.
-E' giusto mettere in evidenza alcuni nomi rispetto che altri perché sono personaggi noti e abbienti e che quindi non hanno bisogno di usufruire di quegli appartamenti a prezzi irrisori? Si, è giusto. E' una notizia e va quindi data.
Ma prima di pubblicare i nomi di quei beneficiari, è corretto moralmente e professionalmente approfondire la notizia con maggiore attenzione. Maggiore attenzione.
Invece nell'ignoranza e l'incapacità giornalistica trattata da alcuni giornali e da alcuni siti "d'informazione fumettistica" è uscita la FALSA notizia che Sergio Bonelli fosse uno dei beneficiari dell'appartamento del Trivulzio. Sul sito della SergioBonelli Editore esce il comunicato ufficiale dell'assoluta estraneità ai fatti da parte di Sergio Bonelli.
Sarebbe bastata una chiamata da parte dei mezzi "d'informazione fumettistica" che invece di saltare sul torello della notizia e tentare di cavalcarla, sono finiti sotto gli zoccoli della loro stessa incompetenza.
Un giornalista ma un giornalista VERO dovrebbe farlo.
Ora, ragioniamo sul fatto.
Esiste un'inchiesta.
Su questa, escono fuori molti nomi in una lista di affittuari degli immobili del Pio Albergo Trivulzio che a quanto sembra utilizzassero gli immobili a prezzi al di sotto della media. In questa lista che trovate su Repubblica, ci sono centinaia e centinaia di nomi con a lato i prezzi degli affitti e l'indirizzo dell'appartamento.
-E' giusto pubblicare quest'elenco? A mio modesto parere, se non è segretato ed è di interesse pubblico, si vanno pubblicate.
-E' giusto mettere in evidenza alcuni nomi rispetto che altri perché sono personaggi noti e abbienti e che quindi non hanno bisogno di usufruire di quegli appartamenti a prezzi irrisori? Si, è giusto. E' una notizia e va quindi data.
Ma prima di pubblicare i nomi di quei beneficiari, è corretto moralmente e professionalmente approfondire la notizia con maggiore attenzione. Maggiore attenzione.
Invece nell'ignoranza e l'incapacità giornalistica trattata da alcuni giornali e da alcuni siti "d'informazione fumettistica" è uscita la FALSA notizia che Sergio Bonelli fosse uno dei beneficiari dell'appartamento del Trivulzio. Sul sito della SergioBonelli Editore esce il comunicato ufficiale dell'assoluta estraneità ai fatti da parte di Sergio Bonelli.
Sarebbe bastata una chiamata da parte dei mezzi "d'informazione fumettistica" che invece di saltare sul torello della notizia e tentare di cavalcarla, sono finiti sotto gli zoccoli della loro stessa incompetenza.
sabato, febbraio 19, 2011
JAZZ MAYNARD IN ITALIANO
Un paio di amici Catalani Raule e Rouge, realizzano da qualche anno una serie molto bella di grande successo pubblicata in Francia e in Spagna. La serie si chiama Jazz Maynard e finalmente uscirà anche in Italia per Edizioni BD. Era da tempo che speravo che qualche editore italiano comprasse questa serie.
Edizioni BD, che hanno l'occhio lungo, hanno creduto in questo progetto e hanno finalmente messo in catalogo questo splendido lavoro.
Tre libri raccolti in un solo volume di 160 pagine a colori.
Un Noir ricco d'azione, d'emozione e di musica a ritmo di Jazz.
Non perdetelo, merita tantissimo.
VOLTI
"Il nostro volto é una macchina estremamente sofisticata e complessa che ha come funzione primaria quella di comunicare delle emozioni.
Il primo studioso che ha posto l’accento sul valore emotivo delle espressioni facciali è stato Charles Darwin, l’ideatore della teoria dell’evoluzione.
Questo biologo sosteneva che molte delle espressioni facciali, delle emozioni, fossero state selezionate per ragioni di adattamento all’ambiente cioè servissero a comunicare qualcosa - lo stato interno di una persona che, senza bisogno di parole, trasmette agli altri come si sente in quel momento: triste, felice, timoroso e via dicendo -: tutto ciò ha un valore sul piano personale e sociale; ad esempio la paura è un'emozione che segnala in genere un pericolo, e quindi è utile comunicarla ad altri membri della stessa specie.
In tempi attuali, le osservazioni di Darwin sono state approfondite e sviluppate dallo psicologo americano Paul Ekman.
Ekman ha esaminato migliaia di espressioni facciali e ha elaborato un modello scientifico per la loro interpretazione.
Gli atteggiamenti del volto osservati da questo ricercatore anche all’interno di culture molto diverse. Per esempio anche in un gruppo della Nuova Guinea, di cultura primitiva, le espressioni facciali che gli individui esibiscono quando provano un’emozione sono identiche a quelle mostrate da chi vive nel mondo occidentale.
Si è così appurato che la mimica di rabbia, disgusto, felicità, tristezza, paura e sorpresa sono uguali dappertutto.
Probabilmente, puntualizza Ekman, si tratta di comportamenti che hanno radici biologiche e che quindi non hanno bisogno di essere appresi per manifestarsi.
Grazie agli studi sulle espressioni facciali è stato possibile arrivare ad una descrizione particolareggiata di questa mimica, accorgendoci che può essere estremamente complessa e raffinata; alle volte, nel giro di pochi secondi, possono “affacciarsi” sul volto delle "pose" di cui, normalmente, ci si accorge a malapena dato che sono estremamente brevi.
In altri casi, le emozioni possono dare luogo a delle espressioni soffocate; in cui, l’atteggiamento della faccia viene inibito e quindi si osserva solo un “brandello” della mimica.
Le espressioni del volto sono spesso complesse e ambigue; questo accade soprattutto perché provengono da un sistema duplice, volontario e involontario, capace di mentire e di dire la verità; a volte, contemporaneamente.
Le espressioni vere, sentite, attivano il movimento spontaneo di alcune regioni muscolari del volto; è possibile simularle, ma in modo, in genere, non convincente.
Quelle false invece sono intenzionali e comportano l’innesco volontario di una “maschera”: servono, in questo caso, a nascondere ciò che si prova veramente o a mostrare qualcosa che non si sente.
In linea di massima, è più facile fingere emozioni positive che negative: la maggior parte delle persone trova infatti molto complicato imparare a muovere volontariamente i muscoli che sono necessari per fingere realisticamente dolore e paura; mentre é più facile assumere l'atteggiamento della rabbia e del disgusto.
Nel suo libro, I Volti della Menzogna, Ekman elenca almeno tre chiavi di lettura per stabilire che un’espressione non sia genuina e sincera: asimmetria dell’espressione nei due lati del volto, scelta sbagliata dei tempi di innesco e “disinnesco” della mimica facciale, errata collocazione dell’espressione nell’interazione
- Asimmetria: in una espressione facciale asimmetrica, le stesse azioni compaiono identiche nelle due metà del viso, ma sono più intense su un lato rispetto all’altro.
Una spiegazione di questo fatto risiederebbe nel fatto che l'emisfero cerebrale destro sia più specializzato del sinistro nell’elaborazione delle emozioni: dato che l'emisfero destro controlla gran parte dei muscoli della metà sinistra del viso e il sinistro quelli della metà destra, le emozioni osservano con maggiore intensità sulla parte “mancina” del volto.
Se al contrario, è il lato destro a mostrare un certo atteggiamento in modo più marcato, possiamo presumere che l’emozione non sia sentita davvero.
- Tempo:. Le espressioni “tirate” (che durano, cioè più di 10 secondi) sono probabilmente false: la mimica che esprime emozioni autentiche non resta sul viso più di qualche secondo. Se la sorpresa è genuina, poi, tutti i tempi, di attacco e di stacco, sono brevissimi: in genere si tratta di qualche secondo.
- Collocazione nel discorso: Se qualcuno finge di arrabbiarsi e dice ad esempio "ti metterei le mani addosso"; per accertare che la minaccia sia vera, dobbiamo fare attenzione alla mimica : se i segni di collera nell’espressione facciale vengono dopo le parole, la persona non è poi così adirata come vorrebbe far credere.
Come regola, vale l'assunto che le espressioni del viso non sincronizzate coi movimenti del corpo costituiscono probabili indizi di falso. "
Ottimo testo trovato QUI
Il primo studioso che ha posto l’accento sul valore emotivo delle espressioni facciali è stato Charles Darwin, l’ideatore della teoria dell’evoluzione.
Questo biologo sosteneva che molte delle espressioni facciali, delle emozioni, fossero state selezionate per ragioni di adattamento all’ambiente cioè servissero a comunicare qualcosa - lo stato interno di una persona che, senza bisogno di parole, trasmette agli altri come si sente in quel momento: triste, felice, timoroso e via dicendo -: tutto ciò ha un valore sul piano personale e sociale; ad esempio la paura è un'emozione che segnala in genere un pericolo, e quindi è utile comunicarla ad altri membri della stessa specie.
In tempi attuali, le osservazioni di Darwin sono state approfondite e sviluppate dallo psicologo americano Paul Ekman.
Ekman ha esaminato migliaia di espressioni facciali e ha elaborato un modello scientifico per la loro interpretazione.
Gli atteggiamenti del volto osservati da questo ricercatore anche all’interno di culture molto diverse. Per esempio anche in un gruppo della Nuova Guinea, di cultura primitiva, le espressioni facciali che gli individui esibiscono quando provano un’emozione sono identiche a quelle mostrate da chi vive nel mondo occidentale.
Si è così appurato che la mimica di rabbia, disgusto, felicità, tristezza, paura e sorpresa sono uguali dappertutto.
Probabilmente, puntualizza Ekman, si tratta di comportamenti che hanno radici biologiche e che quindi non hanno bisogno di essere appresi per manifestarsi.
Grazie agli studi sulle espressioni facciali è stato possibile arrivare ad una descrizione particolareggiata di questa mimica, accorgendoci che può essere estremamente complessa e raffinata; alle volte, nel giro di pochi secondi, possono “affacciarsi” sul volto delle "pose" di cui, normalmente, ci si accorge a malapena dato che sono estremamente brevi.
In altri casi, le emozioni possono dare luogo a delle espressioni soffocate; in cui, l’atteggiamento della faccia viene inibito e quindi si osserva solo un “brandello” della mimica.
Le espressioni del volto sono spesso complesse e ambigue; questo accade soprattutto perché provengono da un sistema duplice, volontario e involontario, capace di mentire e di dire la verità; a volte, contemporaneamente.
Le espressioni vere, sentite, attivano il movimento spontaneo di alcune regioni muscolari del volto; è possibile simularle, ma in modo, in genere, non convincente.
Quelle false invece sono intenzionali e comportano l’innesco volontario di una “maschera”: servono, in questo caso, a nascondere ciò che si prova veramente o a mostrare qualcosa che non si sente.
In linea di massima, è più facile fingere emozioni positive che negative: la maggior parte delle persone trova infatti molto complicato imparare a muovere volontariamente i muscoli che sono necessari per fingere realisticamente dolore e paura; mentre é più facile assumere l'atteggiamento della rabbia e del disgusto.
Nel suo libro, I Volti della Menzogna, Ekman elenca almeno tre chiavi di lettura per stabilire che un’espressione non sia genuina e sincera: asimmetria dell’espressione nei due lati del volto, scelta sbagliata dei tempi di innesco e “disinnesco” della mimica facciale, errata collocazione dell’espressione nell’interazione
- Asimmetria: in una espressione facciale asimmetrica, le stesse azioni compaiono identiche nelle due metà del viso, ma sono più intense su un lato rispetto all’altro.
Una spiegazione di questo fatto risiederebbe nel fatto che l'emisfero cerebrale destro sia più specializzato del sinistro nell’elaborazione delle emozioni: dato che l'emisfero destro controlla gran parte dei muscoli della metà sinistra del viso e il sinistro quelli della metà destra, le emozioni osservano con maggiore intensità sulla parte “mancina” del volto.
Se al contrario, è il lato destro a mostrare un certo atteggiamento in modo più marcato, possiamo presumere che l’emozione non sia sentita davvero.
- Tempo:. Le espressioni “tirate” (che durano, cioè più di 10 secondi) sono probabilmente false: la mimica che esprime emozioni autentiche non resta sul viso più di qualche secondo. Se la sorpresa è genuina, poi, tutti i tempi, di attacco e di stacco, sono brevissimi: in genere si tratta di qualche secondo.
- Collocazione nel discorso: Se qualcuno finge di arrabbiarsi e dice ad esempio "ti metterei le mani addosso"; per accertare che la minaccia sia vera, dobbiamo fare attenzione alla mimica : se i segni di collera nell’espressione facciale vengono dopo le parole, la persona non è poi così adirata come vorrebbe far credere.
Come regola, vale l'assunto che le espressioni del viso non sincronizzate coi movimenti del corpo costituiscono probabili indizi di falso. "
Ottimo testo trovato QUI
giovedì, febbraio 17, 2011
DAL SALUMIERE
Salumiere: Ciao come va?
Io: Bene, grazie (sorrido)
Salumiere:Beh, siete messi proprio male.
Io: (capisco e non sorrido più)...
Salumiere: minorenne...
Io: purtroppo, sembra proprio che le carte non gli diano margine.
Salumiere: e quindi lo condanneranno?
Io:a meno che non si inventi una legge che depenalizzi il reato.
Salumiere: E che si possono inventare? Mica possono abbassare la maggiore età.
Io: In realtà il Capogruppo del Partito di B. l'aveva proposto.
Salumiere: (silenzio)...Scherzi?
Io:Purtroppo no.
Salumiere: Beh, siete messi proprio male.
Io: si.
Salumiere: ma se si va alle elezioni, B. questa volta va a casa.
Io: tu dici? Io non credo
Salumiere:perché pensi questo?
Io: Perchè, per la gente Berlusconi non è un politico. E' un DIO che ha deciso di fare politica. Dio, si, Con la D maiuscola. Lui ha creato quello che gli italiani più amano, la televisione. Ha creato capisci. Come Dio che ha preso del fango e Soffiando sopra ha creato Adamo ed Eva. Lui ha creato la tv. E la gente gliene sarà grata per sempre. Per questo lo amano. E poi le sue tv sono al suo servizio, parlano di lui come un perseguitato, di un uomo al di sopra della legge perché eletto dagli italiani, capisci? Gli italiani hanno vissuto 20 anni di lavaggio mentale.
Salumiere: Come il libro 1984?
Io: Esatto.
Salumiere:...
io:...
Io: mi dai anche della butifarra?
Salumiere: ok.
PS: tradotto dal Castellano all'italiano.
Io: Bene, grazie (sorrido)
Salumiere:Beh, siete messi proprio male.
Io: (capisco e non sorrido più)...
Salumiere: minorenne...
Io: purtroppo, sembra proprio che le carte non gli diano margine.
Salumiere: e quindi lo condanneranno?
Io:a meno che non si inventi una legge che depenalizzi il reato.
Salumiere: E che si possono inventare? Mica possono abbassare la maggiore età.
Io: In realtà il Capogruppo del Partito di B. l'aveva proposto.
Salumiere: (silenzio)...Scherzi?
Io:Purtroppo no.
Salumiere: Beh, siete messi proprio male.
Io: si.
Salumiere: ma se si va alle elezioni, B. questa volta va a casa.
Io: tu dici? Io non credo
Salumiere:perché pensi questo?
Io: Perchè, per la gente Berlusconi non è un politico. E' un DIO che ha deciso di fare politica. Dio, si, Con la D maiuscola. Lui ha creato quello che gli italiani più amano, la televisione. Ha creato capisci. Come Dio che ha preso del fango e Soffiando sopra ha creato Adamo ed Eva. Lui ha creato la tv. E la gente gliene sarà grata per sempre. Per questo lo amano. E poi le sue tv sono al suo servizio, parlano di lui come un perseguitato, di un uomo al di sopra della legge perché eletto dagli italiani, capisci? Gli italiani hanno vissuto 20 anni di lavaggio mentale.
Salumiere: Come il libro 1984?
Io: Esatto.
Salumiere:...
io:...
Io: mi dai anche della butifarra?
Salumiere: ok.
PS: tradotto dal Castellano all'italiano.
sabato, febbraio 12, 2011
GLI ULTIMI IMMORTALI
Questo mese in edicola esce il nuovo Dylan scritto da Giovanni e disegnato da uno straordinario Nicola Mari.
E' una storia bellissima. La più bella a mio avviso che Giovanni abbia scritto finora.
E' una storia intima, che commuove senza falsi moralismi. Ci troviamo immersi in ambiente sospeso nel tempo, dove aleggia l'odore e il sapore del trapasso, dove la vita rimane incastrata in un limbo interiore e dove la gente attende l'arrivo dell'ultimo respiro. In questo contesto Dylan diventa spettatore dello "spettacolo" vivendo insieme ai protagonisti i loro amori, le loro incertezze, le loro paure, i loro incubi.
Un numero che merita parecchia attenzione, che acquista valore aggiunto con le bellissime tavole di Nicola Mari, sempre più poetico e tenebroso nel suo segno espressionista e personale.
mercoledì, febbraio 09, 2011
COSE NUOVE
Si inizia.
Nuovi lavori, alcuni già in lavorazione, altri nascono adesso in contemporanea nella speranza che si concretizzino domani.
Sono storie nuove, differenti, diverse. Ma tutte intriganti che mi fanno restare incollato al tavolo da disegno fino a tardi. La grafite si appiccica alla pelle e lascia i bordi neri, i volumi prendono forma, i personaggi prendono vita, parlano, crescono, amano, odiano, si fanno odiare...sperano.
Nuovi lavori, alcuni già in lavorazione, altri nascono adesso in contemporanea nella speranza che si concretizzino domani.
Sono storie nuove, differenti, diverse. Ma tutte intriganti che mi fanno restare incollato al tavolo da disegno fino a tardi. La grafite si appiccica alla pelle e lascia i bordi neri, i volumi prendono forma, i personaggi prendono vita, parlano, crescono, amano, odiano, si fanno odiare...sperano.
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