sabato, maggio 22, 2010

DIFFERENZE

Basta aprire un qualsiasi giornale spagnolo o ascoltare un telegiornale nazionale per rendersi conto che anche in Spagna la crisi è arrivata. La crisi è ovviamente l'argomento più trattato dai giornalisti, quello che prende più spazi nei dibattiti tra "periodistas" nelle trasmissioni televisive. La Spagna come gli altri componenti dei PIIGS (Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia e Spagna) si trova in una condizione economica difficile e complicata. Il tasso di disoccupazione è aumentato negli ultimi 2 anni e soltanto questo mese la discesa si è (almeno per il momento) stabilizzata.
Insomma anche qui la crisi è arrivata, quello che mi fa sorridere è quando sento dire da politici italiani, "la Spagna è messa peggio di noi". A parte il fatto che la gara a chi ce l'ha più grande non risolve il problema delle piattole, ma mi sembra restrittivo ragionare sul PIL nazionale attuale senza tenere in considerazione la crescita degli ultimi 10 anni dei paesi e sopra tutto del debito economico.
L'Italia negli ultimi 15/20 ha subito una recessione incredibile scendendo in classifica tra i paesi più in difficoltà economica della comunità europea, con il più alto debito pubblico d'Europa e un alto livello di disoccupazione.
La Spagna al contrario ha visto un grande ultimo ventennio sopra tutto nel campo edilizio, ma anche nelle infrastrutture, nella rivalutazione del territorio e nei trasporti. Oggi le bolle finanziarie hanno toccato principalmente l'edilizia, motore economico spagnolo e la crisi economica ha trovato una buona apertura per infettare l'economia nazionale della Spagna.
L'Europa ultimamente ha obbligato i paesi con maggiori problemi economici (i famosi PIIGS) a diminuire il debito pubblico e ad aumentare il loro PIL. L'alternativa sarebbe fare la stessa fine della Grecia ( che secondo me è stata fatta fallire appositamente per dare esempio alle altre di cosa poteva accadergli, ma questo è un altro punto che affronterò magari un'altra volta).
Zapatero ha già applicato una delle leggi più impopolari della storia spagnola ma necessaria per salvare i conti pubblici, aumentare le tasse. Ci sarà una ritenuta d'acconto sugli stipendi di una percentuale che andrà dallo 0,8% al 7 % in base ovviamente agli stipendi. Si parla di una super tassa per i redditi superiori ai 100.000 euro e una tassa maggioritaria per i milionari di euro. Anche le pensioni soffriranno uno scalone passando dai 62 ai 64 anni di pensione.
La scuola, la ricerca, l'università, la sanità, non verranno toccate da nessun provvedimento.
In Italia di cosa si parla invece? come vuole affrontare questo problema. Sento parlare di federalismo fiscale e di quanto potrebbe costare e non capisco come sia possibile affidare a questa gente l'amministrazione della nazione. Si vuole zittire la stampa, menomare la magistratura e mortificare il Parlamento, approvando leggi infami degne soltanto di una dittatura.
L'Italia ha solo una possibilità togliere le radici da quelle maledette sedie incollate nelle sale del potere e dare volti nuovi alla guida di questo paese. Fin quando questo non accadrà tutti i politici continueranno il loro gioco di potere e l'Italia cadrà sempre più in basso.



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