martedì, dicembre 06, 2005

AUTOMOBILE AD ARIA COMPRESSA


Giovanni mi ha mandato questo articolo su un motore ad aria compressa, ho fatto un giro sui link che mi inviato e l'ho trovato molto interessante per farne un post. Le alternative per dare vita a prodotti ecologici e più economici (PER NOI) c'é, esiste. Ma naturalmente nessuno ne parla, i telegiornali preferiscono parlare delle emorroidi della Lecciso, e del tacchino risparmiato da Bush per il giorno del ringraziamento. Io lo posto dategli un'occhiata.



Guy Negre, ingegnere progettista di motori per Formula 1, che ha lavorato alla Williams per diversi anni, nel 2001 presentava al Motorshow di Bologna una macchina rivoluzionaria: la "Eolo" (questo il nome originario dato al modello), era una vettura con motore ad aria compressa, costruita interamente in alluminio tubolare, fibra di canapa e resina,leggerissima ed ultraresistente. Capace di fare 100 Km con 0,77 euro, poteva raggiungere una velocità di 110 Km/h e funzionare per più di 10 ore consecutive nell'uso urbano. Allo scarico usciva solo aria, ad una temperatura di
circa -20°, che veniva utilizzata d'estate per l'impianto di condizionamento. Collegando Eolo ad una normale presa di corrente,nel giro di circa 6 ore il compressore presente all'interno dell'auto riempiva le bombole di aria compressa, che veniva utilizzata poi per il suo funzionamento. Non essendoci camera di scoppio né sollecitazioni termiche o meccaniche la manutenzione era praticamente nulla, paragonabile a quella di una bicicletta. Il prezzo al pubblico doveva essere di circa 18
milioni delle vecchie lire, nel suo allestimento più semplice.
Qualcuno l'ha mai vista in Tv? Al Motorshow fece un grande scalpore, tanto che il sito www.eoloauto.it venne subissato di richieste di prenotazione: chi vi scrive fu uno dei
tanti a mettersi in lista d'attesa, lo stabilimento era in costruzione, la produzione doveva partire all'inizio del 2002: si trattava di pazientare ancora pochi mesi per essere finalmente liberi dalla schiavitù della benzina, dai rincari continui, dalla puzza insopportabile, dalla sporcizia, dai costi di manutenzione, da tutto un sistema interamente basato
sull'autodistruzione di tutti per il profitto di pochi.
Insomma l'attesa era grande, tutto sembrava essere pronto, eppure stranamente da un certo momento in poi non si hanno più notizie.
Il sito scompare, tanto che ancora oggi l'indirizzo www.eoloauto.it risulta essere in vendita.
Questa vettura rivoluzionaria, che, senza aspettare 20 anni per l'idrogeno (che costerà alla fine quanto la benzina e ce lo venderanno sempre le stesse compagnie) avrebbe risolto OGGI un sacco di problemi, scompare senza lasciare traccia.
A dire il vero una traccia la lascia, e nemmeno tanto piccola: la traccia è nella testa di tutte le persone che hanno visto, hanno passato parola, hanno usato Internet per far circolare informazioni. Tant'è che anche oggi, se scrivete su Google la parola "Eolo", nella prima pagina dei risultati trovate diversi riferimenti a questa strana storia. Come stanno oggi le cose, previsioni ed approfondimenti: a.. Il progettista di questo motore rivoluzionario ha stranamente la bocca cucita, quando gli si chiede
il perché di questi ritardi continui. b.. I 90 dipendenti assunti in Italia dallo stabilimento produttivo sono attualmente in cassa
integrazione senza aver mai costruito neanche un'auto.
c.. I dirigenti di Eolo Auto Italia rimandano l'inizio della produzione a data da destinarsi, di anno in anno. Oggi si parla, forse della prima metà del 2006... Quali considerazioni si possono fare su questa deprimente vicenda? Certamente viene da pensare che le gigantesche corporazioni del petrolio non vogliano un mezzo che renda gli uomini indipendenti.
La benzina oggi, l'idrogeno domani, sono comunque entrambi guinzagli molto ben progettati.
Una macchina che non abbia quasi bisogno di tagliandi né di cambi olio,che sia semplice e fatta per durare e che consumi soltanto energia elettrica, non fa guadagnare abbastanza.
Quindi deve essere eliminata, nascosta insieme a chissà cos'altro in quei cassetti di cui parlava Beppe Grillo tanti anni fa, nelle scrivanie di qualche ragioniere della Fiat o della Esso, dove non
possa far danno ed intaccare la grossa torta che fa grufolare di gioia le grandi compagnie del petrolio e le case costruttrici, senza che l'"informazione" ufficiale dica mai nulla, presa com'è a scodinzolare mentre divora le briciole sotto al tavolo...

Links utili: http://www.eoloenergie.it/html/ita.html
http://www.thecar.it/index.asp

3 commenti:

Anonimo ha detto...

penso che la tutta la storia di eolo è basata su di un semplicissimo fatto, per ovvi motivi lucrosi non si ha lasciato campo aperto e libero mercato ad un rivoluzionario non inquinante mezzo essenziale all'uomo d'oggi per avere un rispetto maggiore della la natura e così a ridurre i rischi causati dall'inquinamento che poi è la cosa più importante.
Poi c'è di mezzo l'aspetto denaro che non è affatto da trascurare chi ha impedito la libera produzione di tale stumento ha fatto sicuramente due calcoli veloci: (e io che ci guadagno? i miei profitti caleranno bruscamente per non dire che si azzereranno) fatto stà tutta questa situazione puzza e puzza parecchio

nerosubianco ha detto...

anonimo, grazie. Il tuo punto di vista è interessante, se intervallato da qualche virgola ogni tanto sarebbe stato di maggiore respiro : )

Kalamun ha detto...

Ma l'aria compressa come la comprimi?
Il problema è lo stesso delle auto elettriche: a produrre elettricità inquiniamo di più che a bruciare benzina, visto che nel mondo l'elettricità la produciamo con combustione di plastica, di carbone o da reazioni nucleari.
E l'aria compressa? Idem.

Quindi anche se la macchina non butta fuori CO2, non è per nulla ecologica. Anzi più conversioni di energia fai, più ne perdi in dispersione.