sabato, ottobre 08, 2005
MicroIntervista a MICHELE MEDDA
>>Cosa é il fumetto per te e come ci sei arrivato?
Il fumetto è il mio lavoro, niente di più e niente di meno. Come ci sono arrivato.... Beh, mi piaceva leggerli, i fumetti, e a un certo punto ho pensato che mi sarebbe piaciuto farli. A dire il vero i miei primi tentativi sono stati come autore "completo" di strisce umoristiche. Poi conosce Antonio (Serra) e Bepi (Vigna) mi hanno portato in un'altra direzione. Col senno di poi, è stata una scelta saggia...
>> - A quale progetto/i stai lavorando?
Per Bonelli: Nathan Never e Dylan Dog. Disney: ho appena terminato una storia in due parti per Monster Allergy. Per il resto, solo una parte dei miei progetti riguarda il fumetto, e nessuno è in una fase così avanzata da poterne parlare.
>> -Quali storie preferisci raccontare?
Da professionista rispondo cinicamente: le storie che preferisco raccontare sono quello che sono sicuro di riuscire a terminare, e senza troppi sbattimenti. Per il resto, ci sono generi - come il pulp "alla Tarantino" - per cui non sento un grande trasporto (per usare un eufemismo). Così come non credo che riuscirei mai a scrivere Diabolik. Volendo generalizzare, non amo i personaggi negativi. E vorrei che ci fossero in giro più fumetti umoristici, soprattutto più fumetti per ragazzi. (E intendo dire *realmente* per ragazzi, non per trentenni col complesso di Peter Pan, né per ragazzi che credono di leggere un fumetto adulto solo perché contiene qualche tetta e qualche "fuck off".)
>> - Quali autori italiani ammiri di più?
Sul piano personale, ammiro diversi miei colleghi "bonelliani" , perché so con quale dedizione e con quale costanza lavorano, e temo sempre che siano superiori alle mie. Se parliamo sul piano oggettivo, i nomi che potrei fare sono nomi di defunti, e oltretutto per lavori realizzati venti-trent'anni fa. Nessun autore, oggi, è messo nelle condizioni per fare cose ammirevoli. Quella del Sergente Kirk e del Corriere dei Ragazzi era un'altra epoca, e soprattutto un'altra editoria.
>> -Cosa pensi delle Scuole di Fumetto?
Che aiutano a vivere gli insegnanti, ma non credo che aiuteranno gli studenti. Con ciò non intendo dire che le scuole non siano serie, anzi. Solo, temo che promettano ciò che non possono mantenere.
>> - Come vedi il mercato italiano oggi?
Il mercato italiano va benissimo. Babbo Natale esiste. Paul Mc Cartney è morto (quello che canta adesso è il suo sosia). E un amico di mio cugino ha conosciuto una in discoteca, poi si è svegliato in un fosso tutto bagnato e gli mancava un rene.
>> -Ogni autore ha un suo "sogno proibito", un desiderio, una storia da
>> scrivere un personaggio da creare... il tuo qual'é?
Il mio sogno era realizzare una serie avventurosa ambientata in Italia. E, insieme a Stefano Casini, ci abbiamo provato con "Digitus Dei". E' andata com'è andata. Tutti i dettagli nel mio sito, se vi piacciono le storie che non hanno un lieto fine.
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