giovedì, ottobre 13, 2005

microIntervista a ADE CAPONE










- Cosa é il fumetto per te e come ci sei arrivato?

Banale ripeterlo, ma è una passione diventata lavoro e rimasta comunque una passione. Mi sento un privilegiato, sì. Ci sono arrivato scrivendo e riscrivendo soggetti che spedivo a destra e sinistra.


- A quale progetto/i stai lavorando?
Sto lavorando a nuove storie di Lazarus e di Zagor. Inoltre all'editing di varie mie storie (Il Potere e la Gloria, Erinni, Entangled, Morgan) per l'estero, per conto di Narwain Publishing. Sto anche scrivendo una storia nuovissima, Connect, che uscirà negli States in formato comic book, a febbraio 2006. Infine, sto seguendo la preparazione dell'edizione brasiliana e turca di LL: Parecchia carne al fuoco, sì.


-Quali storie preferisce raccontare/ disegnare?
Quelle fantascientifiche/tecnologiche e quelle medioevali.





- Quali autori italiani ammiri di più?
In ordine casuale: Sclavi, Castelli, Berardi, Nolitta.

-Cosa pensi delle Scuole di Fumetto?
Molto utili a livello tecnico per i disegnatori. Molto meno per gli sceneggiatori. Come dice Paola Barbato: "O sei un narratore o non lo sei." Se non lo sei, non c'è scuola che tenga.







- Come vedi il mercato italiano oggi?
Un mercato di nicchia per prodotti sempre più di nicchia, salvo eccezioni come Witch. Ma una rondine non fa primavera. Gli under 16 leggono sempre meno fumetti, manga compresi. Spero che i fatti mi smentiscano. Per natura sono ottimista.


-Ogni autore ha un suo "sogno proibito", un desiderio, una storia da
scrivere un personaggio da creare... il tuo qual'é?
Una storia che ricrei lo spirito di certi film italiani degli anni '50. Ce l'ho nel cassetto da tempo. Ed è proprio il tempo il mio costante problema. Comunque sia, ho già avuto dal fumetto anche più di quanto desiderassi quando ho iniziato.


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